martedì 30 gennaio 2018

Davide Morosinotto, Peppino Impastato, una voce libera

E' un libro completamente privo di retorica, di luoghi comuni, chiaro, pulito, efficace.
Una scrittura quasi cinematografica che ci fa vedere situazioni, volti, vie, sguardi e riesce a farci sentire tensioni, paure, attese, entusiasmi, passioni.


La storia è quella nota di Peppino Impastato, giovane siciliano ribellatosi alla mafia attraverso le armi della parola, della denuncia, della satira e la storia viene avanti filtrata da quanto conosce Totò, voce narrante del romanzo, un ragazzino che vive a Cinisi, che non ha mai sentito parlare di mafia perchè nessuno la nomina anche se impregna la vita di tutti.
Totò è in quella età in cui si comincia a guardare con una attenzione nuova al mondo circostante e a porre dei perchè
Sarà la Voce, quella di Peppino Impastato, attraverso Radio Aut a rendere urgenti per Totò certe domande.


La Voce apparteneva a un uomo con la faccia da ragazzo e lo sguardo da vecchio. Non era molto alto ed era secco, con i capelli stropicciati dal vento, la fronte alta e una barbetta nera che gli incorniciava il naso a becco come una parentesi. Aveva un'aria un po' malinconica, ma la sua voce era forte, allegra, salutava tutti, e tutti gli rispondevano.

Nella trasmissione Onda pazza la Voce parla di appalti truccati, di traffici di droga, di elezioni falsate, deride don Tano Badalamenti, chiamato capo di Mafiopoli, "Tano seduto".
E quando il piccolo Totò si ritrova nelle vie di Cinisi don Tano in persona gli rieccheggiano le parole derisorie e sarcastiche della Voce e scoppia in una risata.

La mia risata risuonò come uno scoppio nella via silenziosa del paese, e tre uomini si bloccarono come se qualcuno gli avesse sparato nella schiena. Il primo, quello che aveva addentato il cannolo, si voltò e mi guardò.
I suoi occhi erano aguzzi come sassolini, sembrava che mi potessero tagliare in due.
- Tu, bambino, - disse, - che minchia ti ridi?
In quel momento mi si fermò il cuore. Non c'era nessuno nella via, la strada era deserta, neanche una signora affacciata alla finestra. Ero solo.
Con quei tre uomini.
Con don Tano, davanti al quale persino mio padre chinava la testa.
E io, invece, gli avevo appena riso in faccia.
Il mondo restò sospeso.
Solo per un istante.

Immagine dopo immagine si assiste alla ricerca di risposte da parte di Totò, aiutato dai due cugini più grandi, Michele e Maria, che conoscono Peppino e frequentano il circolo Musica e Cultura.
Attraverso i dubbi, le ribellioni, i perchè di questo dodicenne si comprende che cosa sono i legami mafiosi e quale rivoluzione abbiano compiuto Peppino Impastato e i suoi amici.

"La Voce mi aveva insegnato molte cose.
Anche che ci sono dei momenti dove l'unica persona che può decidere per te sei tu."

Dopo aver letto Il rinomato catalogo Walker & Dawn (meravigliosooooo!!!)  si trova un'altra conferma della bravura di Davide Morosinotto!!!






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