domenica 18 marzo 2018

Antonio Ferrara, Garrincha, l'angelo dalle gambe storte


"Avevo quattro anni prendevo la palla e camminavo a piedi scalzi in cucina, nei prati, nel fiume, dove nuotavo e poi mi asciugavo al sole”



Questa storia ci ha appassionato molto perchè il protagonista è un grande calciatore e perchè prima di diventarlo ha attraversato tutta una serie di difficoltà: aveva la spina dorsale storta, il bacino sbilanciato, una gamba più corta dell'altra a causa della poliomelite e anche le gambe erano storte una in dentro e una in fuori. Tutta la sua vita è stata molto travagliata tra 4 mogli, 14 figli e la morte dei suoi genitori ma con il calcio è riuscito a dribblare eccezionalmente queste difficoltà.

Il piccolo Garrincha ha 14 anni quando iniziò a lavorare in una fabbrica tessile; presto licenziato, venne però tenuto vicino dal capo perchè era forte a giocare a calcio. Subito dopo cominciò a giocare con il Petropolis, poi con il Serrano e infine rimase a giocare al Botafogo dove vinse la coppa del migliore giocatore del Brasile e nel 1958 vinse il mondiale con il Brasile.
Lui, oltre ai suoi problemi di salute, beveva troppo e non sapeva gestire i soldi. 
Garrincha aveva un ultimo "problema": dribblava troppo... però è diventato comunque un calciatore formidabile.


Manè Garrincha, l'ala destra del Brasile, il passerotto con un'ala sola, quinto figlio di Amaro e Carolina, storpio e calciatore.



Luca M., Matteo C., Morgan Z. (2^E)

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