giovedì 4 ottobre 2018

John Marsden, Ho così tanto da dirti



"Frammenti della mia vita cadevano
tutto intorno, mentre te ne stavi seduta a parlare.
I tuoi occhi non mi vedevano,
non ascoltavi le tue stesse bugie,
non sapevi quello che mi stavano facendo."

Le parole di Marina scorrevano attraverso attraverso una matita e finivano sulle pagine  
del suo amato diario.
Parole... no, non solo parole ma emozioni, pensieri e desideri.

Dopo aver smesso di parlare, Marina comunicava solo con se stessa, o meglio si era chiusa in se stessa.
Non emetteva voce, non parlava più con nessuno. Così la mandarono in un centro di recupero, lontana dalla madre e dal padre, che già vivevano separati...
La situazione non era per niente rose e fiori... ma questo gli altri non lo potevano sapere, solo lei e il suo diario conoscevano la verità... nonostante i continui sforzi da parte sua e gli aiuti da parte della psicologa nulla cambiava.
L'unica che riusciva a "tirarle sù il morale" era la sua bizzarra amica Cathy che si prendeva cura di lei durante le vacanze assieme alla sua "amorevole" famiglia, sempre entusiasta di vederla.
A cambiare le cose fu la notizia dell'amica che doveva andare a Townley, una piccola cittadina nelle vicinanze. A Townley si trovava il carcere dove era rinchiuso il padre di Marina; così si fece dare l'indirizzo con l'intenzione di andare a "trovare" il padre.
Quell'incontro sarà il segreto per ricominciare?

Le infinite emozioni e i temi trattati nel libro mi hanno colpito particolarmente e mi hanno fatto riflettere sull'importanza che hanno le cose che noi diamo per scontate e le persone...
Le sue parole sono molto forti anche se allo stesso tempo fragili.



Gaia S. (3^ E)